11 aprile 2024
“Auspico che la mozione a mia prima firma, sottoscritta da tutta la maggioranza che ringrazio, possa essere condivisa dall’intera Aula perché è di primario interesse per l’Italia e l’Europa. La mozione riguarda gli aspetti critici dell’attuale Cbam, in previsione della sua definitiva entrata in vigore il 1 gennaio 2026, con l’obiettivo di garantire che i prodotti importati siano soggetti a un sistema normativo che applica costi del carbonio equivalenti a quelli sostenuti nell’ambito dell’Eu-Ets, con il risultato di pervenire a un prezzo del carbonio equivalente tra i prodotti importati e quelli nazionali”. Lo ha detto Maurizio Casasco, deputato di Forza Italia e Responsabile Dipartimento Economia del partito, intervenendo nell’Aula di Montecitorio, durante la dichiarazione di voto delle mozioni in materia di revisione dei meccanismi di tassazione delle emissioni di carbonio (Cbam) per le importazioni a tutela della competitività delle aziende europee.
“La misura, nata con l’intento di difendere le produzioni europee dei settori a maggiore intensità emissiva nel loro importante e costoso percorso di decarbonizzazione dalla concorrenza dei prodotti importati dai paesi extra UE che non hanno un medesimo meccanismo di tassazione della Co2, nella sua applicazione in via transitoria, però, si rileva una potenziale grave perdita complessiva di competitività del sistema industriale rispetto al quale è nostro dovere intervenire. Anche la tutela ambientale non è efficacemente e complessivamente raggiunta”, ha spiegato.
“Oggi, portiamo all’esame dell’Aula una mozione dettagliata, dalla quale si evince chiaramente quali siano i rischi per l’industria italiana ed europea, senza peraltro raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica. La misura, così come è attualmente concepita, provocherà un forte aumento dei costi di alcune materie prime strategiche per la nostra manifattura di trasformazione. Con questi costi le nostre industrie di trasformazione, grandi e piccole, che esportano in tutto il mondo il nostro made in Italy si troveranno ad essere meno competitive su tre fronti: prezzi più alti dei concorrenti extra europei; concorrenza con i prodotti finiti fatti extra Eu che saranno importati senza alcuna tassazione; molti paesi extra europei non hanno una adeguata tassazione delle emissioni esercitando un ‘dumping ambientale’ con prodotti a basso costo fatti con materie prime ad alte emissioni. Per questi prodotti la Cbam non è quindi un deterrente alle emissioni, non intervenendo contro il loro alto impatto emissivo”, ha aggiunto.
“Il meccanismo Cbam – ha continuato Casasco – rischia di non raggiungere i suoi target ambientali e di aggiungere un onere regolatorio troppo gravoso e persino controproducente sulle catene di valore delle aziende europee che da anni si muovono tra incertezze geopolitiche e macroeconomiche. L’efficacia del meccanismo risulta, quindi, quantomeno dubbia, in assenza di interventi relativi sia alla sua modalità di applicazione, sia a misure che consentano di promuovere la concorrenzialità dell’industria europea de-carbonizzata anche nei mercati esteri.
Ad oggi si può solo qualificare come una parziale e incompleta misura di protezione ambientale che invece dovrebbe essere potenziata e che oggi invece colpisce in modo asimmetrico solo l’importazione di alcune materie prime strategiche rendendole più costose: materie prime costose contribuiscono ad indebolire la competitività della nostra straordinaria manifattura, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, peraltro contribuendo a risolvere solo parzialmente le criticità poste dalla neutralità climatica. Prodotti finiti importati senza tassazione contribuiscono ad aumentare le emissioni nei paesi in cui sono costruiti senza tutela ambientale”, ha detto.
“Dopodomani parteciperò a Parigi alla riunione delle Associazioni degli imprenditori europei, che rappresenta 2 milioni e 400 mila imprese, rappresentate nei 27 Paesi che vi aderiscono, con oltre 20 milioni di lavoratori. Anche in quella sede, su mio suggerimento è stato inserito all’ordine del giorno un punto che riguarda le iniziative da adottare in ambito europeo, per contrastare gli impatti negativi della CBAM, sulla scorta della mozione che oggi ci apprestiamo a votare: migliorare la tutela ambientale, salvaguardare la competitività delle imprese e difendere l’occupazione. Quello che chiediamo è che vengano adottate iniziative in ambito europeo, per contrastare gli impatti negativi della Cbam, sulla scorta della mozione di oggi: migliorare la tutela ambientale, salvaguardare la competitività delle imprese e difendere l’occupazione”, ha concluso.
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